Padrona Al Telefono Erotico

Racconto erotico – La Padrona e il Suo Schiavo: Una Notte di Obbedienza e Piacere

L’Inizio della Sottomissione

Matteo era un uomo come tanti: ordinato, composto e sempre ligio alle regole della società. Ma dentro di lui, celata da un muro di apparenze, ardeva una fiamma fatta di desideri inconfessabili. Un giorno, spinto da un coraggio che neanche sapeva di possedere, decise di esplorare quel lato oscuro di sé stesso. La porta che scelse di aprire lo condusse a Sara, una donna affascinante e misteriosa, che non solo capì subito i suoi desideri, ma li abbracciò con una padronanza che lo lasciò senza fiato.

Sara non era una donna qualunque. Alta, con lunghi capelli corvini e occhi penetranti, incarnava la perfetta combinazione di bellezza e autorità. Quando Matteo si inginocchiò davanti a lei per la prima volta, comprese che da quel momento avrebbe dato tutto di sé per servirla.

Il Primo Comando

“Togliti la camicia,” ordinò Sara con un tono che non ammetteva replica. Matteo obbedì, sentendo il cuore battere all’impazzata. Ogni gesto di Sara era studiato per amplificare la tensione: un lento avvicinarsi, il tintinnio dei tacchi sul pavimento di marmo, un sorriso che mescolava dolcezza e sadismo.

“Qui comandi solo me,” disse lei, afferrando un frustino sottile dal tavolo accanto. “Il tuo piacere, il tuo dolore, tutto è nelle mie mani.”

Matteo chinò il capo, sottomettendosi completamente. Sentiva il frustino accarezzargli la pelle nuda, un misto di timore e eccitazione che lo faceva tremare. Sara, osservandolo dall’alto, sorrise soddisfatta.

Una Lezione Indimenticabile

La serata proseguì con un’intensità che Matteo non aveva mai provato prima. Ogni comando di Sara era seguito senza esitazione, e ogni errore veniva punito con precisione. Una sculacciata qui, una leggera pressione delle unghie lì: ogni gesto era studiato per creare un perfetto equilibrio tra piacere e disciplina.

“Bravo, schiavo,” sussurrò Sara mentre lo legava con una seta nera, “ma devi fare di meglio se vuoi meritarti il mio tocco.”

Matteo annuì, sentendosi stranamente libero nella sua condizione di sottomesso. Ogni nodo, ogni tocco, ogni parola di Sara lo spogliavano non solo dei suoi vestiti, ma anche di ogni resistenza interiore. Con lei, poteva finalmente essere se stesso.

La Ricompensa della Devozione

Quando la notte raggiunse il suo culmine, Sara decise che Matteo meritava una ricompensa. Lo condusse al centro della stanza, dove un grande specchio rifletteva ogni movimento.

“Guarda te stesso,” disse, accarezzandogli il volto. “Guarda come la tua obbedienza ti ha reso perfetto ai miei occhi.”

Le mani di Sara si mossero con lentezza e maestria, alternando carezze e graffi, mentre Matteo osservava ipnotizzato. Non aveva mai provato un piacere così intenso, un piacere che non derivava solo dall’atto fisico, ma dal sentirsi completamente dominato e desiderato.

L’Invito a Proseguire

Quando tutto si concluse, Matteo rimase in ginocchio, esausto ma felice. Sara lo guardò con un sorriso complice, sapendo che quella notte sarebbe rimasta impressa per sempre nella mente del suo schiavo.

“Se vuoi che questa esperienza continui,” disse con voce morbida ma autoritaria, “sai dove trovarmi.”


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